attenuare
attenüare v. tr. [dal lat. attenuare, der. di tenuis «tenue»] (io attènuo, ecc.). – 1. Rendere tenue o più tenue, diminuire (soprattutto di forza, d’intensità): a. il rumore, il riverbero della luce; a. le vibrazioni; a. l’effetto di un medicamento; a. il dolore; ant., assottigliare, dimagrire: Dagli anni e dal digiuno attenuato (Ariosto). Nell’intr. pron., diminuire d’intensità, indebolirsi, scemare: attenuarsi del suono, della voce; sperava che il dolore si attenuasse; la rigidezza della temperatura si è un po’ attenuata; i motivi di contrasto si vanno attenuando. 2. In senso astratto, diminuire la gravità o l’importanza di qualche cosa: a. una pena; a. la gravità di una colpa; a. i meriti, le responsabilità di una persona. ◆ Part. pres. attenüante, anche come agg. e s. f. (v. la voce). ◆ Part. pass. attenüato, anche come agg.: a quella distanza, i suoni giungevano attenuati; sigaro attenuato di nicotina, con minor tenore di nicotina. In botanica, di organo vegetale che decresce gradatamente in spessore o larghezza, prolungandosi in punta più o meno lunga.