attenzione /at:en'tsjone/ s. f. [dal lat. attentio -onis, der. di attendĕre "rivolgere l'animo"]. - 1. [atto di rivolgere e applicare la mente e i sensi a un oggetto: la correzione delle bozze richiede molta a.] ≈ applicazione, concentrazione, cura, diligenza, impegno, meticolosità, precisione, zelo. ↔ approssimazione, disattenzione, distrazione, imprecisione, inaccuratezza, negligenza, noncuranza, sbadataggine, superficialità, svagatezza, trascuratezza. ● Espressioni: fare attenzione → □; porgere (o prestare) attenzione (a qualcuno) → □. 2. [capacità di mostrarsi accorti e avveduti di fronte a un possibile pericolo: bisogna usare molta a. per attraversare la strada] ≈ accortezza, avvedutezza, cautela, circospezione, prudenza. ↔ disattenzione, distrazione, imprudenza, sbadataggine, svagatezza, sventatezza. 3. [al plur., atto cortese e premuroso: ricevere mille a.] ≈ cortesia, gentilezza, premura, riguardo. ↔ scortesia, sgarbataggine, sgarbatezza. □ fare attenzione [assumere un atteggiamento concentrato in circostanze pericolose o impegnative, con la prep. a, anche assol.] ≈ badare, (fam.) fare caso, stare attento. ↑ [assol.] stare all'erta (o in campana o in guardia). □ porgere (o prestare) attenzione (a qualcuno) [fare quel che è stato consigliato] ≈ ascoltare (ø), dare ascolto, dare retta, obbedire, porgere (o prestare) ascolto (o orecchio), seguire (ø), (fam.) stare a sentire (ø). ↔ disobbedire, [con riferimento a una norma, un divieto e sim.] contravvenire.