attrarre
(ant. attràere) v. tr. [dal lat. attrahĕre, comp. di ad- e trahĕre «tirare»] (coniug. come trarre). – 1. a. Attirare, tirare a sé: la calamita attrae il ferro; anche in senso astratto: a. l’occhio, la mente, l’attenzione, la simpatia. b. Far venire, indurre con astuzia o con inganno: a. in un’insidia; i nemici furono attratti in un agguato (con questo sign. più com. attirare). 2. fig. Allettare, invaghire, sedurre: essere attratto dalla bellezza, dalla grazia, dalle soavi maniere; era fortemente attratto da quella donna; quel lavoro mi attrae; anche assol.: lettura, spettacolo, visione che attrae. ◆ Part. pres. attraènte, anche come agg. (v. la voce). ◆ Part. pass. attratto, anche come agg., col senso di rattratto, rattrappito, storpio: avere le membra attratte; non essendo attratto, per ischernire il nostro santo e noi, qui a guisa d’attratto è venuto (Boccaccio).