autocelebrare
v. tr. (iron.) Celebrare in prima persona, da sé. ◆ Qual è la formula del nuovo Passo doppio? «Il vecchio varietà mostra qualche crepa», spiega [Pippo] Baudo, «così adottiamo una formula mista: mescoliamo il varietà con la realtà, con altri generi, dal talk show all’attualità. Ecco perché c’è un ospite come [Michele] Santoro, che nulla ha a che fare con il varietà. E Loretta Goggi come Piero Chiambretti non verranno per farsi autocelebrare, anzi, nella rubrica “momenti sì momenti no” si rimetteranno in gioco, accetteranno di raccontare anche le loro defaillances professionali». (Leandro Palestini, Repubblica, 11 gennaio 2001, p. 52, Spettacoli) • I tre giorni milanesi di Zucchero. […] Uno dei simboli di questo spettacolo è il trono sul quale si presenta all’inizio. Si vuole autocelebrare? «No, mi prendo poco sul serio. Qualcuno ha detto che sono il re del blues e allora ho pensato che dovevo avere un trono. Ma questo è un trono voodoo, con tanto di corna. Mi mette più vicino al pubblico, come essere in un enorme salotto». (Andrea Laffranchi, Corriere della sera, 6 giugno 2007, p. 7) • Così il Sessantotto è costretto ad autocelebrare la propria sconfitta culturale nel segno dell’intolleranza. (Andrea Morigi, Libero, 16 gennaio 2008, p. 2).
Composto dal confisso auto-1 aggiunto al v. tr. celebrare.
Già attestato nella Repubblica del 26 agosto 1984, p. 19, Venezia Cinema (Anna Maria Mori).