autoflagellante
(auto-flagellante), p. pres. e agg. (iron.) Che si colpisce, si critica aspramente da sé stesso. ◆ Fin troppo fitta, invece, talvolta autoflagellante o vittimeggiante, la letteratura post socialista sul disastro del nostro partito. (Giorgio Ruffolo, Repubblica, 10 maggio 2005, p. 43, Cultura) • E così nella sinistra, rapidissima nel recuperare slogan auto-flagellanti (un titolo su tutti: «Ci siamo fatti del male»), vengono fuori giorno dopo giorno, con l’emergere della consapevolezza delle difficoltà, tremendi mal di pancia. (Gian Antonio Stella, Corriere della sera, 14 aprile 2006, p. 6) • Luigi Amicone, direttore di Tempi, un dubbio lo ha: «Personalmente sono intemperante e non autoflagellante. Non mi sono avvicinato al cristianesimo pensando al sacrificio. Forse il cilicio appartiene a un’epoca perfetta come il Medioevo, a quell’equilibrio tra uomo, mondo e Dio cui non mancava alcuna sfumatura, neanche il mistero, la grande mistica... Nella nostra età imperfetta tocca a tutti noi, poveri cristi, risalire la china: il cilicio lo abbiamo già, è la nostra vita quotidiana». (Gian Guido Vecchi, Corriere della sera, 8 marzo 2007, p. 12, Politica).
Composto dal confisso auto-1 aggiunto al p. pres. e agg. flagellante.
Già attestato nella Repubblica dell’8 settembre 1984, p. 19, Spettacoli.