autoghettizzazione
s. f. Autoesclusione da un gruppo nel quale non ci si riconosce o dal quale non si è accettati; il costruirsi un ghetto da sé stessi. ◆ Apertura o chiusura? Proposte o autoghettizzazione? Sorriso o livori? (Stampa, 6 novembre 2002, p. 4, Interno) • «Le minoranze, quando si sentono minacciate, tendono a chiudersi a riccio - spiega [Maria Rita] Parsi -. Tali processi di autoghettizzazione - e in questo caso il rischio c’è, eccome - non vanno assecondati. Dobbiamo dimostrare ai genitori islamici che comprendiamo le loro paure: l’iniziativa di Milano può essere la via giusta». (Fabio Cutri, Corriere della sera, 11 luglio 2004, p. 15, Cronache) • [Andrea] Rivera fornisce la sua versione. «Non credo nell’arte come cosa di sinistra, basta con l’autoghettizzazione. Il mio sogno è esibirmi alle feste di An. Prima ero “quello del citofono”, ora sono “quello del Papa”: non mi lamento, grazie all’Osservatore Romano ho fatto la tournée estiva. Gli organizzatori vogliono rassicurazioni, io rispondo che non parlerò del Papa. È vero: parlerò della Chiesa». (Andrea Scanzi, Stampa, 5 luglio 2007, p. 49, Spettacoli).
Composto dal confisso auto-1 aggiunto al s. f. ghettizzazione.
Già attestato nella Repubblica del 22 gennaio 1985, p. 6, Commenti (Mario Capanna).