autogiustificatorio
agg. Che tenta di motivare il proprio operato, dandone giustificazione. ◆ [Georges] Simenon racconta, attraverso una vicenda ricca di suspense, la psicologia di un pazzo criminale, mostra in qual modo i delitti che commette si vadano ricomponendo dentro la sua testa in una sequenza di considerazioni autogiustificatorie spinte al punto che le stesse indagini della polizia (di cui legge sui giornali) diventano ai suoi occhi unicamente una persecuzione ai suoi danni. (Corrado Augias, Repubblica, 16 luglio 2002, p. 35, Cultura) • Alberto Rollo (Rizzoli) ha parlato di «leggerezza della traduzione. Non c’è bisogno di mille note autogiustificatorie, dimostrano poca convinzione. Questo è un lavoro di grande riflessione: scrivere e pensare come l’autore ma in un’altra lingua». (Marco Neirotti, Stampa, 17 ottobre 2004, p. 23, Cultura e Spettacoli) • a [Silvio] Berlusconi preme soprattutto scrollarsi di dosso l’immagine di chi non ha risolto i problemi; e che, come martellano i prodiani, ha portato l’Italia «sull’orlo del baratro». Su questo sfondo, la sua offensiva assume contorni autogiustificatori. Sarebbe «l’euro di [Romano] Prodi che effettua incursioni nei bilanci delle famiglie italiane che hanno difficoltà a chiudere il loro bilancio mensile». (Massimo Franco, Corriere della sera, 12 novembre 2005, p. 3, Primo piano).
Composto dal confisso auto-1 aggiunto all’agg. giustificatorio.
Già attestato nel Corriere della sera del 16 dicembre 1993, p. 35, Cultura (Giorgio La Malfa).