autonomia
autonomìa s. f. [dal gr. αὐτονομία; v. autonomo]. – 1. In senso ampio, capacità e facoltà di governarsi e reggersi da sé, con leggi proprie, come carattere proprio di uno stato sovrano rispetto ad altri stati. Con riferimento a enti e organi dotati d’indipendenza, il diritto di autodeterminarsi e amministrarsi liberamente nel quadro di un organismo più vasto, senza ingerenze altrui nella sfera di attività loro propria, sia pure sotto il controllo di organi che debbono garantire la legittimità dei loro atti; in partic., con riferimento a enti pubblici, si distinguono: una a. normativa, consistente nel diritto di emanare norme proprie; una a. finanziaria, come facoltà di stabilire da sé le entrate e le spese; una a. di bilancio, che comporta l’esistenza di un bilancio proprio; una a. di gestione, come facoltà di dirigere da sé la propria attività, almeno sotto l’aspetto tecnico. A. locale, quella che lo stato riconosce agli enti territoriali minori (comuni, province, regioni, detti essi stessi, correntemente, a. locali) e che comprende, oltre alle forme di autonomia comuni agli altri enti pubblici, anche la facoltà di adottare un indirizzo politico e amministrativo indipendente da quello dello stato e dei suoi organi centrali. 2. L’essere, il dichiararsi autonomo. In partic.: a. A. sindacale, la libertà rivendicata dai sindacati di svolgere la propria attività senza subordinazione alle forze politiche e al governo; a. collettiva, nel diritto del lavoro, sinon. di autodisciplina collettiva (v. autodisciplina). b. A. operaia (o a. della classe operaia), nel linguaggio politico e sindacale, l’affermazione ideologica e l’azione rivendicativa compiute dai lavoratori al di fuori dei partiti e dei sindacati, nonché, in senso polemico, le varie forme di comportamento sociale che dovrebbero esprimere la protesta della classe operaia (rifiuto della catena di montaggio, sabotaggio della produzione, scioperi selvaggi, ecc.); negli anni ’70 del Novecento, denominazione di gruppi e associazioni politiche che hanno inteso manifestare tale intransigenza con atti talora arbitrarî o violenti (autoriduzioni, spese proletarie, ecc.). Con riferimento all’autonomia operaia, anche ellitticamente autonomia, in espressioni quali l’area dell’a., i collettivi, i comitati dell’autonomia. 3. Nell’uso com., la facoltà e capacità del singolo di regolarsi liberamente: avere, godere, raggiungere, perdere la propria a.; rivendicare, difendere la propria a.; a. economica, capacità di provvedere da sé alle proprie necessità. Per estens., indipendenza, libertà di agire: in casa nostra, tutti godono di una loro a.; sono geloso della mia autonomia. 4. In filosofia, a. etica (o assol. autonomia), il potere del soggetto di dare a sé stesso la propria legge. 5. Nel linguaggio milit., a. logistica, capacità di vivere e di combattere per un certo periodo di tempo, anche in caso d’interruzione delle normali correnti di rifornimento. 6. Di impianti, macchine, ecc., capacità di funzionare compiendo il proprio servizio per un periodo di tempo più o meno lungo senza rifornimento di energia o di materiali che forniscano l’energia occorrente per il funzionamento. In partic., nei mezzi di trasporto, la lunghezza del percorso che essi possono effettuare senza attingere a una sorgente esterna di energia: a. di una nave, di un sommergibile (espressa in miglia marine); a. di volo, l’autonomia di un aeromobile, che può essere espressa in ore (a. di tempo) o in chilometri o miglia (a. di distanza). Più genericam., a. di un veliero, il periodo, espresso in giorni, durante il quale questo può navigare senza rifornirsi di viveri e acqua.