autosantificazione
(auto-santificazione), s. f. Santificazione di sé stessi; il proporre sé stessi come modello. ◆ resta tuttavia qualche cosa da aggiungere che riguarda in modo specifico il confronto tra cultura moderna e mistero, tra libertà e destino. Con una premessa che riguarda invece un fatto molto concreto e cioè il processo di auto-santificazione di Giovanni Paolo II e gli effetti sulla Chiesa e sull’essenza stessa della istituzione che amministra da duemila anni il popolo cristiano. Questo Papa è dotato d’una personalità e d’una vitalità dirompente, cui si aggiunge una vocazione allo spettacolo quale raramente si era vista nei suoi predecessori. Non si era comunque mai dato il caso che un Papa preordinasse in vita il percorso della propria beatificazione e - miracoli permettendo - della propria santificazione. (Eugenio Scalfari, Repubblica, 16 maggio 2000, p. 1, Prima pagina) • Questo è il nuovo Nobel [Vidiadhar Surajprasad Naipaul]: San Vidia, come lo si chiama, con un riferimento ironico alla sua autosantificazione, egocentrico e perentorio non certo cinico come lo ha descritto Paul Theroux in uno sgradevole livido libello e capace di rendersi disponibile con chi vuole. (Claudio Gorlier, Stampa, 12 ottobre 2001, p. 31, Società e Cultura) • Si può leggere la sua [di Silvio Berlusconi] autosantificazione come tattica politica ma forse sotto, magari inconsapevolmente, c’è anche un «opusdeismo», uno stile che deriva dall’occultismo paramistico, (Francesco Merlo, Repubblica, 27 gennaio 2005, p. 17, Politica e Religione).
Composto dal confisso auto-1 aggiunto al s. f. santificazione.
Già attestato nella Stampa del 23 luglio 1994, p. 2, Interno (Pierluigi Battista).