avena
avéna s. f. [lat. avēna]. – 1. Graminacea annua simile al grano, appartenente all’omonimo genere, nota soprattutto nella specie Avena sativa, che presenta culmi cavi con numerosi internodî, pannocchia bassa, cariossidi allungate con glumette di vario colore (bianche, gialle, morelle e nere), largamente coltivata come foraggio (detta in tal caso anche biada) e, in misura minore, per l’alimentazione umana: farina d’a.; minestra d’a.; pappe d’a. (per l’alimentazione infantile); fiocchi d’avena. Nell’uso, il nome è esteso anche ad altre graminacee, quali l’a. altissima (lat. scient. Arrhenatherum elatius), con culmi alti più di un metro, e l’a. bionda (lat. scient. Trisetum flavescens), più bassa, con infiorescenze giallo-dorate. 2. letter. Strumento pastorale a fiato fatto di canne (in origine, indicava prob. uno zufolo fatto di gambo d’avena); zampogna: un chiaro suon ch’a lei ne vien, Che sembra ed è di pastorali accenti Misto e di boscareccie inculte a. (T. Tasso); anche come simbolo della poesia bucolica: Non te, Cadore, io canto su l’arcade a. (Carducci).