avvallare
v. tr. [der. di valle]. – 1. Propr., far scendere a valle, e per estens. mandare in giù, affondare. Quindi, nell’uso ant. o letter., abbassare, chinare: i baroni avvallarono i cappucci (M. Villani); E l’uno il capo sopra l’altro avvalla (Dante); o volgere verso terra: Gli occhi belli avvallando (Carducci); fig., umiliare, avvilire: sollevi e avvalli con le tue mani (Boccaccio, con riferimento alla Fortuna). 2. intr. pron. a. Affondarsi, abbassarsi, detto del terreno per qualche cedimento del sottosuolo (meno com. di pavimenti e d’altre superfici); letter., con questo senso, l’uso senza la particella pron.: il terreno avvallò per largo tratto. b. ant. Scendere a valle, al piano: Vegnon di là onde ’l Nilo s’avvalla (Dante); anche di persone. c. fig., ant. Abbassarsi moralmente, avvilirsi: noi dietro all’appetito avvallandoci sozze fiere diveniamo (Bembo). ◆ Part. pass. avvallato, anche come agg., di terreno che presenti avvallamento, depresso; con altra accezione, situato, incassato in fondo a una valle: un paesino avvallato.