avvelenare
v. tr. [der. di veleno] (io avveléno, ecc.). – 1. Dare il veleno a una persona, uccidere col veleno; nel rifl., ingerire sostanze venefiche, per errore o con l’intenzione di suicidarsi: ha scambiato le due bottiglie ed è mancato poco che si avvelenasse; ha tentato di avvelenarsi. Di cibo, bevanda o altro, rendere velenoso, mettervi del veleno: a. il vino, a. una freccia. Per estens., ammorbare: a. l’aria; c’è un puzzo, un inquinamento che avvelena. 2. fig. a. Amareggiare: quell’odio contro don Rodrigo, quel rodìo continuo che esacerbava tutti i guai, e avvelenava tutte le consolazioni, scomparso anche quello (Manzoni); il sospetto gli avvelenava la vita; dispiaceri che avvelenano l’esistenza. b. Corrompere, guastare moralmente: letture che avvelenano l’anima, la gioventù. ◆ Part. pass. avvelenato, anche come agg.: morì avvelenato; cibi avvelenati; frecce con la punta avvelenata; fig.: pareva che avessero entrambi l’anima avvelenata di silenzio e di noia (Pirandello); avere il dente avvelenato contro qualcuno, portargli astio, rancore.