avventare
v. tr. [der. di vento] (io avvènto, ecc.). – 1. Gettare con impeto un oggetto contro qualcuno, scagliare: a. un sasso, un bastone a (contro) qualcuno; la fenestra Onde Amor m’aventò già mille strali (Petrarca; fig.: a. sguardi di fuoco; a. un giudizio, un parere, darlo senza riflettere. 2. rifl. Scagliarsi addosso o contro qualcuno: gli si avventò alla gola; si avventò contro di lui coi pugni stretti; Come il mastin che con furor s’avventa Addosso al ladro (Ariosto); fig.: i critici s’avventavano l’uno contro l’altro in un’infiammata polemica. Con senso più generico, precipitarsi: avventarsi nella zuffa, nella battaglia; a quella parte s’avventò la gente (Manzoni); e di cose: il vento s’avventava contro gli alberi, le onde s’avventavano sugli scogli, le fiamme s’avventavano verso il soffitto. 3. intr. (aus. avere), non com. Di cose appariscenti, fare impressione, colpire l’occhio o l’immaginazione: ragioni, argomenti, opere d’arte che avventano; un rosso vivace che avventa; è una ragazza che avventa a primo aspetto, ma non è bella (De Amicis). ◆ Part. pass. avventato, anche come agg., con accezioni partic. (v. la voce).