avventizio
avventìzio (ant. avventìccio o avvenitìzio o avvenitìccio) agg. [dal lat. adventicius, der. di advenire «arrivare»]. – 1. Venuto da fuori: gente a.; la borghesia più piccola e l’avventizia del contado (Carducci); vocaboli a. (Machiavelli). In partic.: peculio a., in diritto romano, quel complesso di beni (bona adventicia o peculium adventicium) che il filius familias acquistava per eredità o per donazione; nella filosofia cartesiana, idee a. (in contrapposizione alle idee innate e alle idee fattizie), quelle che ci vengono fornite dai sensi. 2. Per estens., instabile, incerto, provvisorio, detto di persone e di cose. a. Impiegato a. (o avventizio s. m.), nell’impiego pubblico, impiegato assunto al di fuori dei posti previsti in organico e di regola con lo scopo di provvedere a necessità straordinarie e transitorie della pubblica amministrazione. b. Di cose: guadagni a., incerti, occasionali. In tipografia, lavori a. (o d’occasione), piccoli lavori per il commercio o per privati, come fatture, circolari, biglietti da visita, partecipazioni di nozze o di morte, ecc. 3. In anatomia, tunica a. (o semplicem. avventizia s. f.), la guaina esterna dei vasi sanguiferi composta di tessuto connettivo con fibre collagene ed elastiche; per estens., anche la guaina connettivale di alcuni visceri: a. esofagea. 4. In botanica: a. In contrapp. a normale, detto di organo che si forma lontano dall’apice vegetativo di un asse e quindi su parti adulte: fusto a., quello che trae origine da una foglia, da una radice, da un callo d’innesto, dalla corteccia di un fusto reciso, ecc.; radici a., quelle caulogene (radici aggrappanti dell’edera) e, in senso stretto, quelle di neoformazione (per es., nelle talee, nelle margotte, ecc.). b. Pianta a.: quella che, introdotta in un paese da altra regione, si diffonde con mezzi proprî, ma in un’area ristretta, dalla quale presto scompare (per es., varie erbe vicino agli scali ferroviarî e marittimi). c. Gemme a.: gemme che non si formano nelle sedi normali della pianta (ascelle delle foglie o apice dei rami) ma si originano, anche casualmente, in altre sedi della pianta. 5. In vulcanologia, coni a., coni secondarî che, in un apparato vulcanico, si formano, per successive eruzioni, intorno alla bocca principale.