avvezzare
v. tr. [lat. *advitiare, der. di vitium; v. vezzo] (io avvézzo, ecc.). – 1. Far prendere l’abitudine, far che una cosa diventi familiare e naturale (è in genere sinon., meno com., di abituare): a. i figli alla parsimonia; a. i buoi al giogo; a. il corpo a sopportare il caldo e il freddo; a. lo stomaco a ogni sorta di cibi; a. la mano a esercizî di agilità; l’avevano avvezzato ad esser trattato con molto rispetto (Manzoni); a. bene, male i figli, dare loro buone o cattive abitudini; scherz., tu mi avvezzi male, a chi accontenta in tutto o usa troppe cortesie. 2. rifl. Prendere l’abitudine a qualche cosa: avvezzarsi alle fatiche, al vino, a cibi d’ogni sorta; quel ragazzo s’è avvezzato male, ha preso cattive abitudini (o si è abituato ad aver tutto ciò che desidera, ad essere accontentato nei suoi capricci, e sim.).