avviluppare
v. tr. [der. di viluppo]. – 1. Avvolgere formando un viluppo, aggrovigliare : a. il filo, a. una matassa; fig., confondere insieme, intricare: avviluppava parole senza senso; avviluppa promesse e giuramenti. Intr. pron., avvilupparsi, avvolgersi su sé stesso o attorno a qualcosa formando un viluppo: i panni, sbattuti dal vento, si avviluppavano; la fune s’è avviluppata e non si può sciogliere; fig., di persona, imbrogliarsi: si avviluppava spesso nel parlare. 2. Più comunem., involgere, avvolgere una cosa in un’altra: avviluppò il bimbo in una coperta; si avviluppò il collo con una lunga sciarpa; rifl., avvilupparsi nel mantello, nello scialle. In usi estens. e fig.: era già avviluppato dalle fiamme; il sonno l’aveva ormai avviluppato; la nebbia avviluppava gli alberi e li toglieva allo sguardo; essere avviluppato dalla tristezza, dal desiderio; il senso del mistero ci avviluppava e s’impadroniva di noi. ◆ Part. pass. avviluppato, anche come agg., avvolto: stava tutto avviluppato nel mantello; impigliato: si trovò avviluppato nella rete; fig., letter., disordinato, confuso, intricato: ragionamento, discorso avviluppato; Poi che lasciâr gli avviluppati calli (T. Tasso); incerto, impedito nei movimenti: entra col passo avviluppato (F. De Sanctis).