azione collettiva
loc. s.le f. In ambito legale, causa intentata da coloro che condividono la condizione di parte lesa. ◆ La promozione con offerta gratuita di sigarette ai giovani e gli «additivi» che esaltavano l’effetto dalla nicotina e quindi la «dipendenza» fecero assumere alla questione un’altra luce. Si è ritenuto che la mancata informazione alla generalità dei consumatori dell’accertato effetto pericoloso della «dipendenza» consentisse l’azione collettiva della categoria dei danneggiati (la c.d. «class action») con ripartizione dei rischi economici fra importanti studi legali che si quotavano per anticipare i costi delle liti. (Franzo Grande Stevens, Stampa, 29 aprile 2005, p. 27, Società e Cultura) • Di tutt’altra opinione Pasquale De Matthaeis di Federconsumatori: «Siamo soddisfatti - commenta - perché queste sono richieste che noi presentavamo da tempo, a cominciare dalla telefonia, e in gran parte sono state accolte. È stata ignorata invece la possibilità di poter fare azione collettiva in campo giuridico nei confronti delle banche, ad esempio». (Adige, 27 gennaio 2007, p. 31, Trento) • Gli istituti finanziari, gli investitori e le agenzie di rating hanno forti motivi per concentrarsi su molte delle vulnerabilità che sono venute alla luce. Tuttavia, le autorità devono garantire che vi sia una struttura appropriata di incentivi (...). Esse devono prescrivere la trasparenza ove necessario, visti i potenziali problemi nelle azioni collettive e i fallimenti del mercato. (Mario Draghi, Corriere della sera, 10 febbraio 2008, p. 1, Prima pagina).
Composto dal s. f. azione e dall’agg. collettivo, ricalcando l’espressione ingl. class action.
Già attestato nella Stampa del 16 giugno 1995, p. 1, Prima pagina (Gustavo Zagrebelsky).