azzurrino
s. m. In politica, giovane appartenente o sostenitore del movimento politico Forza Italia. ◆ Ho letto il resoconto di un convegno di «azzurrini», i giovani di Forza Italia che si sono incontrati a Bologna, nella città, ha detto uno degli organizzatori, che è stata «la città del comunismo, il laboratorio del catto-comunismo, la fornace dell’ulivocrazia». Ho citato tra virgolette. La storia, per la verità, non è uno stato d’animo: il Pc fu fondato a Livorno, con una scissione del partito socialista. (Enzo Biagi, Corriere della sera, 5 marzo 1998, p. 2, In primo piano) • E a sorpresa [appare sullo schermo] il responsabile degli azzurrini, Simone Baldelli, inquadrato ben quattro volte (più di un ministro) che si schermisce così: «Ma no, non era per me: il trucco è trovarsi sempre vicino alle belle ragazze…». (Luca Telese, Giornale, 25 gennaio 2004, p. 4, Il fatto) • dall’altro lato della piazza, vicino alla Galleria Sordi, si era piazzato un gruppo di giovani militanti, accorsi a rincuorare il premier uscente sventolando bandiere e intonando cori presi in prestito alla curva romanista: «Un presidente, c’è solo un presidente». Insomma, un colorito e rumoroso scambio di vedute (in cui si inserivano gli slogan dei Cobas, pure loro lì a protestare contro la legge Biagi) che però, secondo gli azzurrini, stava per degenerare: (Livia Michilli, Corriere della sera, 3 maggio 2006, p. 8, Politica).
Nuovo significato del già esistente s. m. azzurrino.
Già attestato nella Stampa del 31 maggio 1995, p. 7, Interno (Filippo Ceccarelli).