babbo
s. m. [lat. *babbus, voce onomatopeica del linguaggio infantile]. – Padre, papà: ho conosciuto il tuo b.; corse ad abbracciare il b.; ascoltami, babbo. È voce fam. e affettuosa, spec. comune in Toscana: Né da lingua che chiami mamma o b. (Dante). Diversamente da padre, l’articolo si può omettere solo quando manchi il possessivo: b. non vuole. Locuzioni: cose che non hanno né b. né mamma, stranissime, prive di fondamento; a b. morto (meno com. in grafia unita a babbomorto), propriam., a proposito di prestiti che ci si impegna a restituire dopo la morte del padre, al momento di ricevere l’eredità (ma ormai solo scherz., di acquisti e sim. con lunghe dilazioni di pagamento: restituirò, pagherò a b. morto). Per Babbo Natale, v. natale. ◆ Dim. e vezz. babbino, babbùccio; pegg. scherz. babbàccio.