baby-estorsore
(baby estorsore), s. m. Bambino o ragazzo che si procura vantaggi con violenze o minacce. ◆ A casa, mentre è sotto la doccia, il padre nota però che sul corpo del figlio ci sono vistosi lividi. «Sono caduto giocando a calcio», spiega il ragazzo. È solo l’inizio di un incubo. I pestaggi continuano. Per tenere buoni i baby-estorsori, L. C. continua a saccheggiare la cassaforte di casa. (Luciano Ferraro, Corriere della sera, 17 marzo 2000, p. 17, Cronache) • Soffiare sulle braci, sempre ardenti, dell’omertà per rivendicare alla coscienza civile il gesto di un dodicenne che, derubato della sua bici, ne indica il presunto ladro è un’iperbole anche per una città come Gela, emblema di paradossi e ossimori. Una città in cui il baby estorsore, il baby teppista è comunque il picco estremo d’una voragine sociale divorata dal malessere, usucapita dal carrierismo di vecchi e nuovi politicanti, manipolata dall’inadeguatezza, ma più dalla genuflessione connivente, di quanti ne hanno, per nepotismo ereditario e/o per colposa ignoranza degli elettori, avuto il governo. (Silvana Grasso, Repubblica, 17 aprile 2003, Palermo, p. I) • Per il sedicenne sono state settimane infernali: individuata la loro vittima, i due baby estorsori non hanno mollato la presa, in un crescendo di violenza e minacce. (Claudia Guasco, Messaggero, 24 novembre 2007, p. 16, Cronache).
Composto dal s. m. e f. e agg. inv. baby, di origine ingl., e dal s. m. estorsore.
Già attestato nella Repubblica del 25 gennaio 1992, p. 18, Cronaca (Attilio Bolzoni), nella variante grafica baby estorsore.