bacile
s. m. [lat. mediev. bacile, prob. da *bac(c)inum con cambio di suffisso: v. bacino]. – 1. Piatto metallico grande e profondo, destinato in passato a varî usi, ma spec. per lavarsi; di forme varie, a seconda degli usi speciali a cui era adibito (come il bacile da barbiere), fu talora prezioso per materia e per pregio artistico della lavorazione, spec. il bacile per usi liturgici, e quelli adoperati nelle famiglie ricche in occasione di banchetti, feste e altre circostanze solenni. Oggi è ancora impiegato nella liturgia cattolica, soprattutto per raccogliere l’acqua versata per l’abluzione sulle mani del celebrante, o anche per contenere oggetti da benedire. 2. Vassoio che, soprattutto in occasione di spettacoli di beneficenza con ingresso gratuito, si colloca talora accanto all’ingresso del teatro perché il pubblico possa deporvi le sue offerte. Stare al b., si diceva dell’attore che, nella serata in suo onore, si poneva accanto alla porta d’entrata del teatro, dietro una tavola su cui era posto un bacile dove il pubblico, entrando, deponeva doni e anche denaro. 3. In architettura, l’echino del capitello dorico e dei tipi da quello derivati.