bacino
s. m. [lat. *bac(c)inum, prob. di origine gallica]. – 1. Denominazione generica di recipienti di terracotta, di metallo o di altro materiale, di forma rotonda, bassi e a bordi rovesciati, destinati a contenere acqua o altri liquidi, a frullare le uova o la panna, a cuocere la polenta, ecc. Anticam. un bacino di metallo a forma di piatto concavo di rame si usava per accecare (v. abbacinare) le persone condannate a questa pena. 2. In anatomia sistematica, il cingolo pelvico, cioè l’anello osseo costituito dal sacro, dalle due ossa iliache, dal coccige e dalle relative articolazioni; assolve un’importante funzione di sostegno, fornendo un robusto impianto agli arti inferiori e dando appoggio alla parte superiore dello scheletro assile; presenta differenze d’aspetto nei due sessi: nell’uomo è alto, stretto, con pareti spesse; nella donna, nella quale ha preminente importanza per l’espletamento del parto, è più largo e svasato, con pareti più esili (con riferimento alla donna, le espressioni, adoperate anche nel linguaggio corrente, essere stretta o larga di bacino). Grande b. e piccolo b., nomi delle due cavità secondarie sovrapposte in cui la cavità pelvica è divisa da un restringimento osseo (detto stretto superiore) delimitato dalle ali del sacro, dalla linea innominata dell’osso iliaco e dalla sinfisi pubica. In anatomia topografica, con senso più ampio, indica il segmento inferiore del tronco con gli organi in esso contenuti, sinon. quindi di pelvi. 3. a. In architettura, la parte di una fontana, nella quale l’acqua proveniente da bocche o zampilli si raccoglie prima di defluire attraverso gli scarichi; può avere forme e dimensioni diversissime a seconda delle quali prende varî nomi: tazza, vasca, peschiera, piscina, ecc. Volta a bacino, tipo di volta più comunem. noto col nome di cupola. b. Nelle costruzioni navali, b. di carenaggio, vasca di notevoli dimensioni, e comunque adeguata ai natanti che deve contenere, in muratura o in metallo, fissa o galleggiante (b. galleggiante), che serve a mettere all’asciutto le navi per eseguire lavori al di sotto della linea di galleggiamento (disincrostazione, verniciatura, calafatura, riparazioni, ecc.); b. di costruzione, o b. scalo, la vasca nella quale vengono montati gli scafi delle navi in costruzione. c. Nelle costruzioni idrauliche, impianto a forma di vasca che può avere svariate funzioni: può servire, interposto in un canale, a rallentare la velocità dell’acqua e a ridurne i moti vorticosi (b. di calma); ad accumulare acqua quando la portata richiesta nel tratto a valle è minore dell’afflusso del tratto a monte, acqua che viene poi restituita quando si verificano le condizioni opposte (b. di compensazione); a far depositare una parte più o meno grande delle materie solide che l’acqua di un canale porta in sospensione, per effetto della diminuzione della velocità (b. di decantazione); ad espandere le acque di piena di un fiume allo scopo di deprimere i livelli di piena a valle (b. di espansione). B. di carico, la vasca dalla quale ha origine una condotta forzata (o più condotte in parallelo); b. di ritenuta, o lago artificiale, grande bacino di accumulazione usato soprattutto negli impianti idroelettrici per la produzione di energia (comunem. detti b. idroelettrici), oppure a scopo irriguo. 4. In fisica, b. di attrazione, la regione dello spazio delle fasi di un dato sistema fisico a partire da ciascun punto della quale il sistema si evolve verso un determinato attrattore (se un sistema ha il suo punto descrittivo sul confine tra due bacini non è possibile prevederne l’evoluzione, ed è il caso di sistemi che presentano attrattori strani). 5. In geografia fisica, denominazione generica di depressioni o conche naturali, chiuse o no da tutti i lati: per es., b. torrentizio, quello nel quale si raccolgono le acque che defluiscono verso il torrente; b. glaciale, nel quale si radunano le nevi dei versanti dei monti che lo delimitano; b. carsico, costituito da una conca scavata in rocce prevalentemente formate da carbonato di calcio, ecc. Più in generale: b. idrografico o imbrifero, l’area della superficie terrestre, delimitata da una linea spartiacque perimetrale, che per via diretta o indiretta manda le acque a un unico solco di scarico (fiume) o a una cavità di raccolta (lago, inghiottitoio); b. montano, il bacino imbrifero del tratto superiore di fiumi e torrenti, caratterizzato dalla forte pendenza dei terreni che lo compongono. B. oceanico, qualunque estesa area concava della litosfera permanentemente sommersa dalle acque oceaniche. 6. Indicazione generica di territorî con sottosuolo ricco di determinati minerali: b. carbonifero, aurifero, diamantifero, petrolifero, ecc. 7. Per traslato da alcuni sign. del n. 3, è stata successivamente coniata la locuz., b. d’utenza, per indicare l’area territoriale che raccoglie gli utenti di un servizio offerto da enti pubblici o privati, da imprese concessionarie, ecc.: il b. d’utenza di una scuola, di un ospedale, di una rete radiofonica. ◆ Dim. bacinétto, piccolo bacino, come recipiente (per usi e accezioni speciali, v. la voce).