bagno
s. m. [lat. balneum, balĭneum, che è dal gr. βαλανεῖον]. – 1. Immersione in un liquido: mettere i ceci a b. nell’acqua; tenere a b. la biancheria; b. di sviluppo di una lastra fotografica, ecc. Più com., l’immersione del corpo nell’acqua a scopo igienico o terapeutico: b. di mare, nel lago, nel fiume; b. caldo, b. freddo; b. in vasca (e vasca da bagno); b. a doccia; b. medicati, come pratica pediatrica (b. aromatizzato, b. amidato, b. di crusca, b. salati, ecc.); iperb., essere in un b. di sudore, esser molto sudato; fig., la lotta tra le due fazioni finì in un b. di sangue, in una strage, in un massacro. Usato assol., per indicare il bagno in vasca o al mare: fare il b., fare un b.; faccio il b. tutte le mattine; la stagione dei b.; il medico mi ha sconsigliato i bagni. Per estens., la permanenza più o meno prolungata del corpo in altro mezzo esplicante azione termica o chimica: b. di fango, di sabbia, di fieno, d’aria calda, di vapore, di luce; b. russo, b. turco. Fig., fare il b. in qualche cosa, immergervisi; in partic., nel linguaggio giornalistico, fare il b. nella folla, con riferimento a capi di stato o uomini politici in giro di propaganda. Per bagno Maria, v. bagnomaria. 2. a. L’acqua in cui si fa il bagno, o la soluzione in cui si immerge un corpo per sottoporlo a determinati trattamenti: preparare il b.; b. d’olio, di paraffina; b. di sviluppo, di fissaggio, di viraggio, ecc., nella tecnica fotografica; b. di nichelatura, in galvanoplastica e galvanostegia, per ottenere la deposizione elettrolitica del nichel; b. di sale, massa di sale fuso in cui si compie il trattamento termico dei metalli e la cementazione degli acciai. b. La vasca stessa: entrare nel b., uscire dal b.; e in genere il recipiente che contiene il liquido o la soluzione. c. L’ambiente dove si fa il bagno, locale negli edifici d’abitazione (propr. stanza o stanzino da b.) nel quale è installata la vasca da bagno o la doccia (o l’una e l’altra insieme), con altre attrezzature e servizî igienici: un bel b. con pareti di maioliche; appartamento con doppio b.; b. padronale, b. di servizio. d. Il luogo, lo stabilimento dove si fanno i bagni: b. pubblico, edificio in uso nel passato, comprendente un certo numero di camerini da bagno e altri locali accessorî; b. comunali; andare al b. o ai b., in una stazione balneare; al plur., è usato in partic. per indicare gli stabilimenti di acqua o fanghi termali, da cui i varî toponimi (Bagni di Casciana, Bagni di Lucca, ecc.; ma anche al sing.: Bagno di Romagna). 3. B. penale (anche assol. bagno, in espressioni come mandare, condannare al b., e sim.): stabilimento destinato all’esecuzione della pena dei lavori forzati, pena ormai abolita quasi dovunque (in Italia dal 1891). Nel passato, il nome di b. indicò anche il luogo o il galleggiante dov’erano rinchiuse le ciurme (schiavi e forzati) delle navi a remi, cioè dei condannati al remo. Nell’uno e nell’altro senso, deriva dal «bagno» di Livorno, il mastio cioè della Fortezza Vecchia (nominato già nel 1540, e così detto perché in parte sotto il livello del mare), in cui si tenevano rinserrati gli schiavi turchi; e fu così chiamato anche a Costantinopoli il luogo dove i Turchi rinchiudevano i prigionieri cristiani destinati alle galere. ◆ Dim. bagnétto, con valore vezz.: fare il bagnetto (parlando di o a un bambino); o per indicare un piccolo stanzino da bagno: il bagnetto di servizio.