balenare
v. intr. [forse der. di balena, secondo una tendenza pop. di indicare i fenomeni atmosferici con nomi di mostri marini] (io baléno, ecc.; aus. essere). – 1. Lampeggiare: cominciò a b.; è balenato (anche ha balenato) tutta la notte; b. a secco, senza che segua il tuono; locuz. in men che non balena, in un attimo. In senso proprio, è per lo più impers.; raram. con soggetto: il cielo balenava frequente (D’Annunzio). Per estens., splendere, luccicare d’un tratto a guisa di baleno: un improvviso chiarore balenò nella notte; Vedea per l’ampia oscurità scintille Balenar d’elmi e di cozzanti brandi (Foscolo); gli occhi gli balenarono. 2. fig. Apparire improvvisamente, di un sentimento, d’un pensiero: negli occhi gli balenò l’ira; mi balenò per un momento il sospetto; mi è balenata una felice idea; raro con l’aus. avere: adopero la parola «buontemponi» non sapendo come tradurre meglio quella di «viveurs» che prima m’avea balenato in mente (I. Nievo). Anche di persona che apparisca e scompaia rapidamente: ella m’era balenata tra la folla. 3. Con uso trans. e valore causativo, far lampeggiare, emanare o produrre un bagliore (anche in senso fig.): La terra lagrimosa diede vento, Che balenò una luce vermiglia (Dante); Fatta ella allor più gaia nel sembiante, Balenò intorno uno splendor vermiglio (Poliziano); molto Prima che incontro alla festosa fronte I lugubri suoi lampi il ver baleni (Leopardi); il treno ... balenando scintille dai vetri e dagli ottoni ... entrò nella stazione (Fucini). 4. non com. Vacillare, barcollare, ondeggiare (detto per es. degli ubriachi, di chi si sente male in gamba, e sim.): quelli prigioni ... erano già stati quarantadue ore senza mangiare e senza bere, avendovi di quelli già che cominciavono a balenare (Sacchetti); la folla balenò, si disperse rapidamente (Fogazzaro).