bambinita
bambinità s. f. L’insieme delle caratteristiche e qualità essenziali che sono proprie dell’essere bambino, in relazione e opposizione all’essere umano adulto. ♦ Francoise Sagan aveva detto una volta: «Mi incanta l'idea della bambinità ma detesto fisicamente i bambini». È quello che sta succedendo un po' a tutti. Ma nessuno ci ha riflettuto, nessuno ha pronto un piano che non sia né l'incubo né lo sterminio. (Furio Colombo, Stampa, 28 gennaio 1978, p. 3) • Il fumetto è un linguaggio e, dunque, come diceva Monsieur de La Palisse, se ne occupano anche i linguisti. Cominciò un quarantennio fa Umberto Eco, buttando a mare la «bambinità» del medium e restituendogli una dignità «adulta». (Renato Pallavicini, Unità, 22 novembre 2005, p. 22, Idee) • Persino Gesù è stato un piccolo, si sa niente della sua bambinità tranne che era bello bravo buono, ma lo è stato. (Carlo Verdelli, I sogni belli non si ricordano, Garzanti, Milano 2014, p. 13).
Derivato dal s. m. bambino con l’aggiunta del suffisso -ità.
Già attestato in Vincenzo Gioberti, Il gesuita moderno, Bonamici e Compagni tipografi-editori, Losanna 1847, tomo V, p. 19, nell’accezione di ‘infantilismo, puerilità’.