bandire
(ant. bannire) v. tr. [dal got. bandwian «fare un segnale»] (io bandisco, tu bandisci, ecc.). – 1. a. Annunciare con pubblico bando o con avviso ufficiale: fe’ bandir per quel paese, Che farìa un’altra giostra indi ad un mese (Ariosto); b. un concorso; b. la quaresima; ant., b. la croce, proclamare una crociata (di qui la locuz. fig. bandire, o gridare la croce addosso a uno, eccitargli tutti contro, quasi predicare una crociata contro di lui). b. Annunciare al pubblico: b. una nuova scoperta; b. ai quattro venti, far sapere a tutti, apertamente. 2. Mettere al bando, esiliare: gli Ateniesi bandirono Aristide; Dante fu bandito da Firenze; per estens., cacciare, allontanare: b. dalla società; b. da una associazione, da un circolo; anche fig.: b. la malinconia; è meglio b. i complimenti. 3. ant. B. un terreno, un bosco, chiuderlo, ridurlo a bandita. ◆ Part. pass. bandito, anche come agg. e s. m. (v. la voce).