barba1
barba1 s. f. [lat. barba]. – 1. a. L’insieme dei peli che coprono le guance e il mento dell’uomo: b. lunga, corta; b. folta, rada; b. bianca, bionda, rossa, nera; b. a punta o a pizzo, a spazzola; b. dura, morbida; avere, portare la b.; accarezzarsi, lisciarsi la b.; tagliarsi, levarsi la b., quando è lunga; spuntarsi la b., sempre quando è lunga, accorciarla; farsi la b., radersela (o anche farsela radere dal barbiere); fare la b., raderla a un altro; fig., fare la b. e il contropelo a uno, sottoporlo a severa critica; fig., servire uno di b. e capelli, conciarlo male, fisicamente o moralmente. B. di legno, nel gergo teatrale, barba male applicata da attore inesperto del trucco. b. L’insieme dei peli del muso di taluni animali: la b. della capra; Li occhi ha [Cerbero] vermigli, la b. unta e atra (Dante). c. fig.: Roba da far venire o da far crescere la b., noiosa; che b.!, che noia!; ha la b., di notizia vecchia. Come simbolo di virilità o di autorità, in alcuni modi fam.: non c’è b. d’uomo che ce la faccia con lui, non c’è nessuno ecc.; un dottorone con tanto di b.; anche per indicare la persona stessa: sedevano al tavolo le più illustri b. dell’università. Altri modi fig.: fare qualcosa in b. a uno, a suo dispetto e scapito; mangiare alla b. di uno, alle sue spalle; alla b. sua!, alla b. vostra!, esclam. volg., schernendo con atti o con parole (oggi più com. alla faccia sua, vostra, ecc.). 2. a. Nelle piante, la radice di terzo ordine, quella cioè che si origina dai rami della radice principale; per estens., il complesso delle ultime, esilissime ramificazioni di una radice, o il complesso delle radici avventizie delle barbatelle. Anche, radice in genere: mettere le b., le radici (spesso fig., di idee, di istituzioni, di persone); mettere le b. al sole, di alberi da tagliare. Barbe di granturco o di meliga, gli stili del granturco che si usano nella medicina popolare come diuretico. Barbe di piante, in alcune regioni d’Italia, le cuscute. b. Ciascuno dei due processi laterali, di sostanza cornea, del vessillo delle penne degli uccelli, inseriti sui due lati del rachide; su essi si inseriscono le barbule, che a loro volta portano le barbicelle e, in molti casi, gli amuli o uncini. c. Barbe dei fanoni della balena, lo stesso che barbigli. d. Barbe dei denti, le radici. e. Nella tecnica incisoria, i due rialzi che si formano sulla superficie del metallo, ai lati del segno apertovi dalla puntasecca o dal bulino. f. Barbe della carta, le frange naturali della carta a mano con i margini non ritagliati: costituiscono elemento di pregio in incunaboli, cinquecentine e anche in moderne edizioni di lusso. g. A barba di gatto, nel linguaggio marin., tipo di ormeggio della nave (v. gatto). ◆ Dim. barbétta (v.), barbettina, barbina e più com. barbino m.; spreg. barbùccia; accr. barbóna e più com. barbóne m. (v.); pegg. barbàccia, tutti riferiti alla barba dell’uomo. Dim. barbicèlla (v.), barbicina, barbolina, riferiti soprattutto alla barba delle piante.