battezzare
batteżżare v. tr. [lat. eccles. baptizare, dal gr. βαπτίζω propr. «immergere»] (io battéżżo, ecc.). – 1. a. Somministrare il sacramento del battesimo: I0 ti battezzo nel nome del Padre, ecc. b. Portare al battesimo, far ricevere il battesimo: quando lo battezzerete vostro figlio? c. Tenere a battesimo, fare da padrino: siamo compari, perché gli ho battezzato il primo figlio. d. ant., scherz. Essere stato battezzato di domenica, essere uno sciocco (perché il sale la domenica non si vendeva): se io non m’inganno, voi foste battezzato in domenica (Boccaccio). 2. fig. a. Dare il nome per mezzo del battesimo, e per estens. chiamare, denominare: abbiamo deciso di battezzarlo Giulio; appena l’ho conosciuto, l’ho battezzato subito un impostore; anche di animali o cose: come battezzerai il gattino?; non so ancora come b. il mio nuovo libro. b. Bagnare, spruzzare con acqua una persona: aspettai che passasse sotto la finestra e lo battezzai con un bicchiere d’acqua. c. scherz. Aggiungere acqua nel vino o nel latte per frode: è un oste abituato a b. il vino. 3. rifl. Ricevere il battesimo: mi sono battezzato all’età di tre anni; fig., darsi un nome, dichiararsi: chi si battezza savio, s’intitola matto (prov.). ◆ Part. pres. batteżżante, come s. m., chi amministra il battesimo. ◆ Part. pass. batteżżato, anche come agg. e sost.: popolo battezzato, gente battezzata, i cristiani; fig., scherz., vino battezzato, annacquato; vessillo Che contra battezzati combattesse (Dante).