baudesco
agg. (iron. scherz.) Di Pippo Baudo, che ricorda il suo modo di condurre spettacoli televisivi. ◆ E a sorpresa Fiorello (non l’aveva mai fatto nella sua carriera) nell’ultimo intervento punta su argomenti politici. […] Come nelle migliori tradizioni «baudesche» la serata è stata molto lunga terminando poco prima dell’una. Del resto lui l’aveva detto: «Sarà una prima serata ricca. Se non dai una bella abbuffata, la gente non è soddisfatta». (Maria Volpe, Corriere della sera, 6 marzo 2002, p. 35, Spettacoli) • I numeri, ormai, sono legge. Poco importa se il Sanremo firmato [Tony] Renis-[Simona] Ventura conquista soltanto 600 mila persone in più rispetto al tanto bistrattato Sanremo «baudesco», e siamo ben lontani dai 16-17 milioni dell’era Fazio. (Chiara Pavan, Gazzettino, 4 marzo 2004, p. 13, Spettacoli) • Giuseppe Povia, il vincitore del Festival 2007, l’escluso dell’edizione più disertata della storia di Sanremo, ci dà appuntamento lì, nel cuore della città sfiorita che due anni fa lo ha fatto volare più in alto dei suoi piccioni, per poi riportarlo a terra, amareggiato, per la «bocciatura» alle selezioni baudesche, insieme al suo sodale Francesco Baccini. (Massimiliano Castellani, Avvenire, 27 febbraio 2008, p. 30, Oggi Spettacoli).
Derivato dal nome proprio (Pippo) Baudo con l’aggiunta del suffisso -esco.
Già attestato nella Repubblica del 31 agosto 1990, p. 29, Spettacoli (Angelo Foletto).