beauty contest
loc. s.le m. inv. Licitazione ad inviti per l’allocazione gratuita di un bene o l’affidamento di un appalto, basata sulla comparazione tra i requisiti presentati dalle aziende concorrenti. ◆ È vero, infatti, che in tutta Europa e anche negli Stati Uniti le frequenze televisive sono sempre state assegnate in via amministrativa e a titolo non oneroso, per alimentare il pluralismo dell’informazione. Ed è vero anche che gli “incumbent” italiani del settore, cioè la Rai e Mediaset, a suo tempo le hanno ottenute gratuitamente. Ma nel nostro Paese non c’è mai stato finora alcun “beauty contest” e adesso un meccanismo del genere rischia di privilegiare proprio i più “belli” che sono anche i più ricchi e i più forti, rafforzando ulteriormente il duopolio a scapito dei “nuovi entranti”. (Giovanni Valentini, Repubblica, 31 agosto 2011, Prima Pagina) • Secondo quanto ha anticipato il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, il governo dovrebbe intervenire pure sulla vicenda dell’asta delle frequenze televisive con la definizione puntuale delle modalità del “beauty contest”. (Foglio.it, 19 gennaio 2012, La Giornata).
Espressione ingl. composta dai s. beauty (‘bellezza’) e contest (‘competizione, gara’).
Già attestato nella Repubblica del 24 febbraio 1998, p. 28, Economia.