beffardo
agg. e s. m. (f. -a) [der. di beffa]. – In origine, beffatore, canzonatore: i b., cioè coloro che si dilettano di far beffe e di uccellare ciascuno, non per ischerno né per disprezzo, ma per piacevolezza (Della Casa). Nell’uso odierno, di persona che negli atti e nelle parole mostra derisione e scherno, spesso cinico e sarcastico, verso persone o cose: un tipo cinico e b.; anche degli atti stessi, canzonatorio, derisorio: riso, sguardo b.; espressione b.; un ghigno beffardo. ◆ Avv. beffardaménte, con atto o tono di scherno e di derisione: guardare, sorridere beffardamente.