belvedere
belvedére s. m. [comp. di bel(lo) e vedere] (pl. -i o, più com., invar.). – 1. Luogo elevato dal quale si gode una vasta e amena visuale, sia in passeggiate e in parchi pubblici, nel qual caso ha per lo più forma di una terrazza o di un piazzale cinto di parapetti, sia in palazzi, come parte sopraelevata della costruzione, a forma di torretta o di altana, dominante sulle case o le campagne circostanti. Ricorre frequente anche come toponimo. 2. Tipo di carrozzeria panoramica, dotata di ampie finestre laterali e posteriori, in uso per veicoli ferroviarî o stradali, particolarmente adatta a viaggi in zone di notevole interesse turistico; con questa accezione, è usato anche in funzione di attributo (carrozza, pull-
man, vettura belvedere), o di s. f.: una belvedere. 3. Nelle navi a tre alberi a vele quadre, la seconda vela dell’albero di mezzana, a cominciare dall’alto; corrisponde ai velacci degli altri alberi, e il pennone che la porta è incrociato all’alberetto di mezzana detto appunto alberetto di belvedere. 4. Erba annua delle chenopodiacee (lat. scient. Kochia scoparia, var. trichophylla), molto coltivata nei giardini d’Europa e dell’America del Nord: è caratterizzata dai numerosissimi rami che nell’insieme formano un cespuglio ovoidale, alto anche più di un metro, simile nell’aspetto a un piccolo cipresso; ha foglie molto strette e fiori minuti in glomeruli, poco appariscenti.