bene1
bène1 avv. [lat. bĕne] (in posizione proclitica, si tronca in ben). – 1. a. È l’avverbio corrispondente all’agg. buono, e significa perciò in modo buono, retto, giusto, o conveniente, opportuno, vantaggioso, in modo insomma da dare soddisfazione piena: agire b., comportarsi b.; eseguir b. un lavoro; hai fatto b. a venire; tutto procede b.; l’affare è finito b.; le fotografie mi sembrano ben riuscite; negoziante che serve b. i suoi clienti; comprare b., vendere b., vantaggiosamente. In qualche caso, compiutamente, perfettamente: lo conosco b.; me ne ricordo assai b.; credo di saper b. la lezione. b. Con alcuni verbi ha sensi più determinati: andare b., procedere o riuscire in modo soddisfacente, secondo i desiderî: per ora gli affari vanno b.; questa volta è andata b. (ma, gli è andata b., se l’è cavata o sim.; frequente, nell’uso, la frase di valore concessivo bene, o per bene, che ti vada,..., o sim., per quanto possa riuscirti bene); quest’anno, mio figlio va abbastanza b. a scuola; meno com., andare b., essere sulla buona strada, in senso proprio o fig.; entrare b., agevolmente, comodamente: è una vettura in cui ci s’entra b. anche in sei; guadagnare b., molto; mangiar b., cibi buoni, sostanziosi, o ghiotti, abbondanti; morire b., religiosamente, o coraggiosamente, con onore; nascere b., nato b., di famiglia agiata; parlare b. (e analogam. scrivere b.), dire cose giuste o con belle parole (ma parlare b. di qualcuno, farne le lodi); pensare b., avere idee sane (cfr. benpensante; ma pensare b. di qualcuno, averne buona opinione; e pensarci b., riflettere a lungo prima di prendere una decisione); portare b. gli anni o portarsi b., di persona anziana, avere aspetto florido, mantenersi in salute: si porta b. per l’età che ha (in senso morale, portarsi b., comportarsi onestamente); presentarsi b., fare un’impressione favorevole; prometter b., dare buone speranze di sé, far prevedere un buon esito; sentirsi b., in buona salute (al contr., non sentirsi b., sentirsi poco b., essere indisposto); con lo stesso sign. stare b. (ma di abito o sim., adattarsi bene alla persona, e in genere, di cosa, addirsi, essere appropriato: questo vestito ti sta b.; qui ci starebbe b. un punto e virgola; certi discorsi stanno b. soltanto in bocca a un incosciente; non sta b. dir queste cose, non è conveniente); l’hanno mandato in prigione, e gli sta b., gli sta proprio b., se lo merita; stare b. a quattrini, averne molti; stare b. in gamba, essere forte, sano, robusto; stare b. con qualcuno, star volentieri in sua compagnia, trovarcisi d’accordo; tornar b., di un conto, risultare esatto; d’altre cose, apparir conveniente; trattare b., con buone maniere, lautamente e sim.; trovarsi b., sentirsi a proprio agio, star volentieri (in un luogo o con una persona); uscirne b., trarsi d’impaccio, cavarsela senza danno (raro, con lo stesso sign., uscirne a bene, dove bene è sost.: se cominciasse a farmi dell’interrogazioni, non potrei uscirne a b. [Manzoni]); venire b., di lavoro o altro che riesce; venir su b., crescere sano, florido e dando buona speranza di sé; vestire b., con eleganza (ben vestito, civilmente, vestito b., elegantemente); viver b., agiatamente, o onestamente. Con verbi di percezione (sentire, capire, intendere e sim.) può significare pienamente, perfettamente (ho sentito b. le sue parole; non intendo b. il senso della frase), oppure giustamente, esattamente (se ho ben capito ciò che vuol dire). Così, veder b., distinguere chiaramente, avere buona vista, o vedere giusto (in senso fig., avere buon discernimento, giudicare rettamente); veder b. qualcuno, una cosa, di buon occhio, favorevolmente. c. Talora ha valore antifrastico: ti sei proprio ben conciato!; siamo ben messi ora!; andiamo avanti bene! 2. Assai frequente come rafforzativo, con varî sign.: a. Assai, molto: la cosa è ben diversa da come tu credi; si tratta di ben altro; ben presto; ben a ragione. b. Proprio, davvero: ne sei ben persuaso?; sei ben cieco se non lo vedi; ero ben stufo; vorrei ben vedere; c’è b. a questo mondo de’ birboni, de’ prepotenti, degli uomini senza timor di Dio (Manzoni), è proprio vero che ci sono. c. Certo, sicuramente: credo b. che ci pagherà; spero b. che non ti sia offeso. d. Pure: gliel’ho ben detto; sai b. che non posso allontanarmi di qui. e. Davanti a espressioni numeriche, addirittura, non meno di: è alto ben due metri; ha perduto ben tremila euro; per antifrasi: una mancia di ben venti centesimi! f. Anticam., con valore avversativo, bensì, è ben vero che: uno cavaliere di Lombardia ... non avea reda niuna; bene avea gente di suo lignaggio (Novellino), aveva tuttavia dei parenti prossimi. 3. Per esprimere soddisfazione: bene, perbacco!; o plauso: bene!, bravo!; sono formule di approvazione va b., sta b., (che in qualche caso esprimono però rassegnazione: va b., farò come vuoi tu). Come introduzione a un discorso, a una domanda: b., che è successo? (v. anche be’); talora ripetuto: bene, bene, vediamo che cos’hai combinato; o per troncare, per tagliar corto: b., ne riparleremo; b., basta così!; con accezione simile, la ripetizione può esprimere improvviso raffreddamento o disinteressamento: io m’affanno per voi, e non sono creduta: bene bene, cavatevi d’impiccio come potete: io me ne lavo le mani (Manzoni). 4. Ben bene, benissimo, moltissimo: lo picchiò ben b.; anche, completamente, del tutto: non era ancora ben b. guarito, che dovette partire; di b. in meglio, ottimamente, sempre meglio: gli affari vanno di b. in meglio (spesso iron.: qui si va di b. in meglio); ben venga, formula con cui si mostra il proprio gradimento per il preannunciato sopraggiungere di persona o cosa. Con bene sono inoltre formati varî agg. composti (benvenuto, benaccetto, ecc.) e congiunzioni (sebbene, benché, orbene, ecc.), che si possono scrivere anche disgiunti (ben venuto, ben accetto, ecc.); v. per questi alle singole voci. 5. Con funzione aggettivale (per ellissi da nato bene o sim., e modellato su espressioni francesi quali des gens bien), è usato, per influsso del linguaggio salottiero e poi giornalistico, per qualificare ambienti aristocratici, persone di alto livello sociale: la gente bene, la Roma bene, tutta la Milano bene. ◆ Compar. mèglio (v.), talvolta più bene; superl. benìssimo o ottimaménte. ◆ Dim. benino, benùccio; accr. fam. benóne.