benedire
v. tr. [lat. benedicĕre, comp. di bene e dicĕre, propr. «dir bene» e nel lat. eccles. (come traduz. del gr. εὐλογέω) «benedire»] (coniug. come dire; nell’imperf. indic. ha anche, come forma pop., benedivo, e nel pass. rem. benedìi, benedisti, ecc.; imperat. benedici). – 1. a. Invocare da Dio bene e protezione per una persona o una cosa, per lo più alzando la mano destra e facendo con essa un segno di croce: benedisse il figlio che partiva; b. il cibo, la mensa. b. Rendere grazie, esprimere riconoscenza: tutti lo benedicono per il suo buon cuore; b. il nome, la memoria di una persona. Con senso più partic., b. Dio (o la Vergine, i santi), ringraziarlo del bene ricevuto e insieme esaltarne, glorificarne il nome (con questo sign., specialmente nella formula sia benedetto). c. Di cose, ricordarle con animo grato e dirsene fortunato: benedirò sempre il giorno che lo conobbi. 2. Riferito a Dio come soggetto, proteggere, assistere, concedere grazie: benedite, Signore, la nostra famiglia; Dio benedica le nostre fatiche; benedite, gran Dio, l’Italia!, parole di Pio IX nel motu proprio del 10 febbr. 1848; Dio ti benedica!, esclam. d’affettuoso augurio, spec. nel congedare, o per esprimere riconoscenza, per compiacersi di un evento lieto, per attenuare un rimprovero, e sim. 3. Nella liturgia, e riferito al sacerdote, impartire la benedizione a persone o cose con il segno di croce accompagnato o no da particolari formule, da aspersione con acqua benedetta, ecc.: alla fine della messa il celebrante benedice i fedeli; o consacrare con cerimonia religiosa: b. le palme, le ceneri, le candele, le uova, ecc.; b. le nozze; b. le case, per Pasqua; b. la nuova chiesa, consacrarla al culto. 4. Per antifrasi: andare o mandare a farsi b., alla malora, all’inferno; di cose: la frutta è andata tutta a farsi b., s’è sciupata, s’è guastata. 5. scherz. Bagnare, spruzzare: prese un po’ d’acqua nel cavo della mano e lo benedisse. ◆ Part. pres. benedicènte, anche come agg., spec. nelle espressioni mano, gesto benedicente. ◆ Part. pass. benedétto, frequente anche come agg. (v. la voce).