benessere
benèssere (non com. bèn èssere) s. m. – 1. Stato felice di salute, di forze fisiche e morali: provare un senso di b.; dare un senso di b. generale; le fatiche e gli esercizi che giovano al ben essere corporale (Leopardi). Ufficio b., nell’esercito italiano, quello che si occupava dell’assistenza morale e materiale ai soldati. Centro b., struttura specializzata nella cura del corpo o attrezzata per terapie fisiche, trattamenti estetici e dietetici, tecniche di rilassamento e sim. 2. Condizione prospera di fortuna, agiatezza: provvedere al b. del popolo; procurare il b. della famiglia; la più sicura maniera di fissare i cittadini nella patria è di aumentare il ben essere relativo di ciascheduno (Beccaria). In partic., nell’economia moderna, b. economico (e economia del b., civiltà o società del b.), stato di agiatezza collettiva ottenuto attraverso una larga disponibilità dei beni di consumo e un’equa distribuzione della moneta. Con l’espressione economia del b. si intende anche una corrente di pensiero economico (iniziata in Inghilterra da A. Marshall e A. C. Pigou, e in Italia da V. Pareto e E. Barone) che si è proposta il problema di come influire sull’ordinamento economico per accrescere il benessere di tutti (v. anche welfare, welfare economics e welfare state). 3. Sensazione soggettiva di vita materiale piacevole, nell’espressione condizioni di b. con cui vengono indicati, in termotecnica, i livelli a cui devono trovarsi i vari fattori che influenzano l’abitabilità di un ambiente chiuso (temperatura dell’aria, umidità relativa dell’aria alla temperatura ambiente, temperatura media radiante dalle pareti, ecc.), perché le persone che vi devono soggiornare per un tempo abbastanza lungo (in genere, superiore a un’ora) si trovino a loro agio, senza avvertire sensazioni spiacevoli di caldo o di freddo.