benignata
s. f. (iron.) Trovata o atteggiamento satirico tipici dell’attore e regista Roberto Benigni. ◆ «è sicuramente un bel film - commenta Roberta, studentessa, 15 anni - ma mi aspettavo di vedere qualche “benignata” e invece è proprio la storia di Pinocchio, così come l’ha scritta [Carlo] Collodi». (Titti Tummino, Repubblica, 12 ottobre 2002, Bari, p. V) • Ma quanto costerebbe questa «benignata» targata Rai? A rivelarlo è l’ex ministro delle Comunicazioni di An Maurizio Gasparri che parla di circa 8 milioni di euro, di cui 2 e mezzo per lo show inedito e 4 milioni e 800mila per le 12 seconde serate. (Simonetta Robiony, Stampa, 24 maggio 2007, p. 41, Spettacoli).
Derivato dal nome proprio (Roberto) Benigni con l’aggiunta del suffisso -ata1.
Già attestato nel Corriere della sera del 14 novembre 1997, p. 5, In primo piano (Luca Zanini).