berlusconite
s. f. (iron.) Atteggiamento eccessivamente ottimistico, tipico di Silvio Berlusconi, che può arrivare a distorcere la realtà dei fatti. ◆ [tit.] La berlusconite contagia anche [Domenico] Siniscalco [testo] […] Ma ecco che, appena trascorsa la pausa d’agosto, il neoministro si è trovato a fare i conti con Silvio Berlusconi o, per meglio dire, con la «berlusconite», cioè con quella singolare sindrome di dissociazione dalla realtà e di fuga verso un immaginario miracoloso che sembra essere una sorta di affezione congenita del presidente del Consiglio. (Massimo Riva, Repubblica, 16 settembre 2004, p. 16, Commenti) • Conoscevamo i berluscones, ovvero i pretoriani del Cavaliere. Sapevamo del berlusconismo, il linguaggio pubblicitario applicato alla politica. Ma della berlusconite, a dire la verità, non avevamo mai sentito parlare. Eppure esiste, secondo l’onorevole Beppe Fioroni, [...] Anche perché il ministro ammette di essere uno dei «contagiati» dalla malattia, ed è in grado di riferirne i sintomi: «Siamo schiavi delle cose che vanno sui giornali: le polemiche, gli annunci e le reazioni agli annunci». (Sebastiano Messina, Repubblica, 16 luglio 2007, p. 8, Politica).
Derivato dal nome proprio (Silvio) Berlusconi con l’aggiunta del suffisso -eide.
Già attestato nel Corriere della sera del 31 marzo 1994, p. 10, Politica (Riccardo Chiaberge).