berlusconizzarsi
v. intr. pron. Conformarsi allo stile e agli atteggiamenti di Silvio Berlusconi. ◆ [tit.] Lilli [Gruber] si «berlusconizza» e fa la maestrina dalla penna rossa di Bagdad [testo] […] è proprio in questo frangente che Lilli si è messa a fare la maestrina dalla penna rossa, d’incanto si è berlusconizzata. Che è quella condizione psicologica di chi vuol avere sempre ragione, di chi tratta con supponenza, di chi non ama fare politica. (Aldo Grasso, Corriere della sera, 1° luglio 2004, p. 6, In primo piano) • Il personaggio può essere di destra o di sinistra, magari di centro, ma è proprio il suo essere personaggio, esposto mediaticamente ancor prima che politicamente, che attira gli osanna o le ire (in questo caso le ire) dei cittadini. Toccò al Cavaliere diverse volte, la più eclatante fu il treppiede che un signore gli tirò in testa in piazza Navona, adesso tocca al Professore. E da questo punto di vista è vero che [Romano] Prodi si è berlusconizzato, in parte suo malgrado, nel senso che si è berlusconizzato il ruolo, la funzione, il fatto di essere «il» leader. (Riccardo Barenghi, Stampa, 11 dicembre 2006, p. 3, Interno) • Quando lei dice che non si può obbedire a chicchessia, intende anche Silvio Berlusconi? «Certamente. Berlusconi è un problema e una prova: nel senso che mette tutti noi alla prova. Ma non si può reagire berlusconizzandosi. Ho tanti amici che si amputano delle migliori qualità di fronte a lui. E molti si schierano a favore o contro, come due tifoserie. Questo è un prezzo negativo per il Paese: non posso decidere com’è Berlusconi, ma posso decidere come sono e come devo comportarmi io» [Claudio Petruccioli intervistato da Giovanni Valentini]. (Repubblica, 22 dicembre 2007, p. 11, Politica).
Derivato dal nome proprio (Silvio) Berlusconi con l’aggiunta del suffisso -izzare e della part. pron. -si.
Già attestato nella Repubblica del 5 settembre 1987, p. 17, Cronaca (Laura Laurenzi).