bersaglio
bersàglio (ant. berzàglio) s. m. [dal fr. ant. bersail]. – 1. Ciò che si cerca di colpire sia con il tiro delle armi da fuoco sia con le armi da getto, soprattutto per esercitazione militare o in gare sportive: b. fisso, mobile; tirare, esercitarsi al b.; tiro al b., l’esercizio del tirare e il campo di tiro; colpire, mancare il b.; b. aereo, costituito oggi da un aereo radioguidato, per le esercitazioni di tiro da terra. Anche, meno com., l’obiettivo su cui si dirige il fuoco durante la battaglia. 2. Nello sport: a. Il segno convenzionale che i concorrenti devono colpire nelle gare di tiro. b. Le parti del corpo valide da colpire nelle gare di scherma: nel fioretto, dall’inguine alla sommità del collo; nella sciabola, dall’inguine alla testa; nella spada, tutto il corpo. c. Nel pugilato, b. valido, o semplicem. b., tutta la parte anteriore del corpo, dalla cintola in su; b. grosso, il tronco del pugilatore, nella parte anteriore: mirare al b. grosso, colpire il b. grosso; essere un b. fisso, del pugile che, provato dalle fasi dell’incontro, viene facilmente e ripetutamente colpito dall’avversario. 3. Nella tecnica radar, oggetto investito dal fascio di radioonde irradiate dall’antenna; in fisica nucleare, oggetto sul quale viene diretta una radiazione (per es., il fascio di particelle emanate da un acceleratore). 4. In senso estens. e fig., scopo a cui si mira: colpire, raggiungere il b.; andare a b.; più in partic., l’oggetto o la persona presa di mira, che si colpisce o si vuol colpire: la vecchia targa stradale divenne il b. dei teppisti; essere il b. di qualcuno, esserne perseguitato con accanimento; esser il b. della fortuna, delle male lingue, essere sfortunato, calunniato; con senso attivo, prendere qualcuno a b., farlo b. dei propri scherzi.