bertuccia
bertùccia s. f. [dal nome di persona Berta] (pl.
-ce). – 1. Scimmia (lat. scient. Macaca sylvanus) del gruppo delle catarrine, di 50 cm circa di altezza, priva di coda; ha pelliccia piuttosto folta, di colore tra rossastro e olivastro, più chiaro sul ventre; faccia, orecchi, piedi e mani rosa, caratteri, questi, che, insieme con la mobilità dei lineamenti, le conferiscono, tra le specie affini, un aspetto più simile all’uomo. È l’unica scimmia selvatica esistente oggi in Europa, ov’è rappresentata da una colonia che vive sulla rocca di Gibilterra, mentre abbonda in Marocco e Algeria; è spesso tenuta in cattività. 2. Locuzioni: essere dispettoso come una b.; fare la b. a uno, scimmiottarlo, imitarlo goffamente. Ormai ant.: darsi alle b., inquietarsi, arrabbiarsi, disperarsi; dire l’orazione (o il paternostro o l’avemaria) delle b., borbottare, bestemmiare tra i denti: Ed ogni volta con Cristo si cruccia E dice l’orazion della b. (Pulci). 3. fig. Donna brutta e pettegola; non com., uomo brutto, goffo. 4. Nome dato a un cannone ai primordî dell’artiglieria: scomparso nell’ordinamento dell’artiglieria di Carlo VII, re di Francia, nel 1439. ◆ Dim. bertuccina, e bertuccino m.; per l’accr. bertuccióne m., v. bertuccio.