bianco1
bianco1 agg. [dal germ. blank] (pl. m. -chi). – 1. Nel linguaggio scient., si definisce bianca la sensazione visiva prodotta dalla luce solare o da luce a questa analoga, e la luce stessa, la cui caratteristica è quella di contenere molti colori fusi insieme in opportuna misura, anzi, al limite, come accade per la luce solare, di contenere tutti i colori; in termini fisici, cioè, la luce bianca ha uno spettro ampio, estendendosi da un capo all’altro della gamma delle radiazioni visibili: di qui l’uso, in fisica, di chiamare bianca ogni radiazione, di qualsiasi natura, che occupi uno spettro di frequenza abbastanza alto. Luce b. naturale, la luce media del giorno, la cui distribuzione spettrale varia con lo stato del cielo e con l’ora; luce b. artificiale, la luce delle sorgenti artificiali che emettono spettri continui; luce b. bicromatica, quella ottenuta dalla miscela di due luci monocromatiche complementari d’intensità conveniente. Nel linguaggio com. si dice bianco anche il corpo che emette o diffonde luce bianca: tela b., farina b., marmo b., denti bianchissimi (propr., per corpo b. si deve intendere un corpo, la superficie del quale diffonda in ugual modo tutti i colori dello spettro visibile: tale corpo appare appunto bianco se illuminato con luce bianca). Il bianco si può presentare con varie sfumature: bianco calce, b. gesso, b. alabastro, b. latte, b. avorio, b. argento, ecc.; b. roseo, b. cilestrino, ecc.; in similitudini: b. come la neve, come il latte, come il giglio (spec. della carnagione). 2. a. Di biancheria, pulita, di bucato, senza macchia: Mise un lenzuolo b. al sacconcello (Pascoli); fig., letter., puro, incontaminato: Scioglie lo spirto imaculato e b. (Ariosto). b. Di capelli e sim., canuto: ha già qualche capello b.; una lunga barba b.; per estens., riferito alla persona: Un vecchio, b. per antico pelo (Dante); Movesi il vecchierel canuto e b. (Petrarca); mio padre a 40 anni era già tutto b.; fare, mettere i capelli b., incanutire: ha messo i capelli b. dai dispiaceri; iperb., di cose che fanno disperare o che richiedono fatica: ho messo i capelli b. per insegnargli qualcosa; anche, dedicare molti anni a un lavoro: su quelle ricerche ha fatto i capelli bianchi. c. Di carta, foglio, ecc., su cui non è stato scritto nulla: un quaderno ancora b.; presentare foglio b., in una prova d’esami; scheda b., scheda elettorale sulla quale non è stato apposto alcun segno che esprima la volontà, la scelta o la preferenza dell’elettore. Dare carta b. a qualcuno, propr. dargli un foglio bianco con la propria firma lasciandolo libero di scrivere ciò che vuole; fig., accordargli piena facoltà di agire a suo arbitrio (analogam., avere carta bianca). 3. estens. a. Di colore chiaro (spesso in contrapp. a scuro o nero): pane b., quello più fino, fatto di fior di farina, senza crusca o tritello; vino b. (contrapposto al rosso o nero), quello ottenuto da uve chiare (uve b.), anche sost. nella lingua colloquiale: a conti fatti tredici su venti non avevano saputo distinguere a occhi chiusi un b. da un rosso (Nico Orengo); caffè b., raro per caffè macchiato. Inoltre: mani b., lavate, pulite; b. e rosso, per denotare ottima salute, aspetto florido: il ragazzo è tornato dalla montagna b. e rosso che pareva un altro; in antropologia fisica, razza b., o, sost., i bianchi, gli Europoidi (contrapposti alle razze di colore); terre b., le biancane; carni b., di pollo, coniglio, agnello, vitello, ecc., per il colore chiaro che hanno dopo la cottura. b. Assai pallido: farsi b., diventare b. (per uno spavento, per il sangue perduto, ecc.); b. come un cencio, come un panno lavato; Pallida no, ma più che neve b. (Petrarca). 4. Locuz. particolari: arma b., da taglio o da punta o insieme da taglio e da punta, come sciabola, spada, pugnale, baionetta, ecc.; armatura b., forgiata in acciaio non brunito; arte b., quella del fornaio; bandiera b., come segno di resa; carbone b., le riserve idriche di un Paese, in quanto sfruttate per la produzione di energia elettrica; fiori b. o perdite b., leucorrea; globuli b., i leucociti (e in senso più ampio, in biologia, cellule della serie bianca); legno b., legname da opera facile a lavorarsi, o legname da ardere che brucia facilmente; libro b., raccolta di documenti ufficiali o non ufficiali (v. libro, n. 1 b); mal b., malattia delle piante (v. mal bianco); matrimonio b., non consumato; morte b., morte per assideramento tra la neve (nel linguaggio sindacale, morte per infortunio sul lavoro, detta anche, in tono più polemico, omicidio b., spec. quando sia dovuta a incuria o a mancata osservanza delle norme di sicurezza da parte degli imprenditori); mosca b., cosa rarissima: un vero amico è una mosca b. (o più spesso, è raro come le mosche b.); note b., in musica, quelle di valore superiore alla semiminima (dette così per la loro figura); notte, nottata b. o in bianco, passata senza dormire; con altro sign., con riferimento alle famose notti bianche di San Pietroburgo, ricalcando l’espressione fr. nuit blanche, la locuz. notte b. indica la notte dedicata, in molte città, a iniziative culturali di vario tipo, che prevedono l’apertura notturna di musei, teatri, cinema, negozi ecc.; oro b. (v. oro, n. 1 e n. 6 f); parte b., il partito dei Bianchi, nel Comune di Firenze; pesce b., in genere, le specie di pesci commestibili a carne chiara e più digeribile (sogliola, nasello, spigola, ecc.), in contrapp. soprattutto al pesce azzurro; risultato b., in una partita di calcio, il risultato di zero a zero; sciopero b., consistente nell’astenersi totalmente dal lavoro rimanendo peraltro al proprio posto e applicando alla lettera i regolamenti (v. anche sciopero, n. 1); semestre b., gli ultimi sei mesi che precedono la scadenza del mandato del presidente della Repubblica (v. semestre); settimana b. (v. settimana, n. 3); sindacato b., lega b., associazioni a base mutualistica sviluppatesi già nel 19° secolo, d’ispirazione cattolica, così chiamate per sottolineare le differenze d’impostazione politica nei confronti delle analoghe associazioni socialiste (o rosse); sostanza b., delle due sostanze fondamentali del sistema nervoso centrale, quella che è costituita da fibre mieliniche; versi b., in Francia (vers blancs) e in Inghilterra (blank verse, sempre al sing.), i versi sciolti non rimati. 5. Voci b., quelle che, proprie spec. dei bambini e dei falsettisti, hanno un timbro indefinibile, tra il virile e il femminile; o anche, più genericam., ogni voce non maschile: coro di voci bianche. 6. Fratelli b., aderenti di un’associazione religiosa (Prussia, inizio sec. 14°), i quali vestivano mantelli bianchi con croce verde di s. Andrea, e avevano per scopo la riconquista della Terra Santa. Padri b., nome (dall’abito, simile a quello degli Arabi) dato comunem. ai Padri missionarî d’Africa. ◆ Degli alterati, i più comuni sono il dim. biancolino, di un bel colore bianco, o molto chiaro, tendente al bianco (rari bianchétto, bianchino, biancùccio, così come l’accr. biancóne), e il pegg. biancàccio, bianco sporco, di aspetto non bello. Si veda inoltre bianchiccio e biancastro.