bimbominkia
s. m. (spreg.) Nel gergo della Rete, giovane utente dei siti di relazione sociale che si caratterizza, spesso in un quadro di precaria competenza linguistica e scarso spessore culturale, per un uso marcato di elementi tipici della scrittura enfatica, espressiva e ludica (grafie simboliche e contratte, emoticon, ecc.). ◆ Il neologismo è di sicuro impatto: «bimbominkia». L'effetto è garantito, sarà la k a catturare o il sostantivo infantile abbinato alla parolaccia, ma la parola è difficile da dimenticare. Anche perché, a dispetto dell'apparente leggerezza, l'invenzione linguistica accende i riflettori sul più violento scontro generazionale registrato nel social network fra ragazzini e adulti, questi ultimi indignati per l'invasione degli under 20 su Twitter, fino a ieri riservato a un pubblico pensante. (Panorama, 7 marzo 2012) • Il bimbominkia è un bestia tipica dell’italiano pazzesco, di una particolare fauna digitale caratterizzata da ignoranza e stupore. È un ragazzo o una ragazza, o un adulto che fa il ragazzino, che si esprime e si comporta in maniera estrema, esagerata. (Luca Mastrantonio, Corriere della sera.it, 21 luglio 2014, blog Criticalmastra) • [Beppe Grillo] ripesca dal repertorio del peggior passato anche la figura del dittatore cileno Augusto Pinochet. "Meglio Pinochet di questi sepolcri imbiancati e bimbominkia assortiti. Chi sa parli, chi può denunci. O dovremo fare un appello a Riina per sapere la verità?", si legge nel post pubblicato stamattina. (Repubblica.it, 3 agosto 2014, Politica).
Composto dal s. m. bimbo e dal s. m. minchia, con sostituzione connotativa, in senso spreg., del digramma ch con il grafema k.
Zingarelli 2014 data al 2007 la prima attestazione della parola nell'italiano scritto.