biocapitalismo
s. m. Il capitalismo come sistema che trae valore economico dallo sfruttamento di ogni componente biologica, mentale, psicologica e relazionale propria degli esseri umani. ♦ Il biocapitalismo può essere definito come la messa a valore della materia biologica e del vissuto psichico degli individui. Mentre il pensiero critico ha studiato come il capitale morto "vampirizza" il lavoro vivo, il quale comunque accettava questo scambio solo all'interno delle otto ore di lavoro contrattualizzate del modello fordista, non si è colta la trasformazione avvenuta nell'ultimo ventennio quando il capitalismo ha oltrepassato l'ultima frontiera, quella del corpo dell'essere umano. (Biagio Carrano, L’immateriale.net, 17 febbraio 2008) • Secondo gli economisti classici, nel capitalismo delle prime fabbriche l’operaio lavorava per un certo numero di ore per produrre valore economico per sé e per il suo datore di lavoro e poi aveva delle ore libere in cui poteva recuperare le forze. Il biocapitalismo invece non si accontenta di sfruttare le ore di lavoro, ma tenta di produrre valore anche mediante le ore del tempo libero. Poiché tali ore servono agli individui soprattutto per definire le loro identità sociali, esse sono inevitabilmente intrecciate con le componenti più intime della personalità umana, le quali sono dunque esposte al lavoro di sfruttamento che viene svolto dalle imprese. (Vanni Codeluppi, Doppiozero.com, 29 agosto 2014) • l libro si configura, per questo, come una dettagliata analisi delle basi materiali del biocapitalismo. Tra medicina riproduttiva e rigenerativa, mercati e banche bio-tech, il saggio indaga i modi in cui oociti, spermatozoi, cordoni ombelicali, placenta ed embrioni sono diventati essenziali alla bioeconomia. (Angela Balzano, Manifesto.it, 4 giugno 2015, Cultura).
Composto dal confisso bio-4 aggiunto al s. m. capitalismo.
Vanni Codeluppi ha scritto un saggio intitolato Il biocapitalismo: verso lo sfruttamento integrale di corpi, cervelli ed emozioni (Bollati Boringhieri, 2008).