biologia
biologìa s. f. [comp. di bio- e -logia; il termine è stato coniato dal naturalista ted. G. R. Treviranus (ted. Biologie) nel 1802, e nello stesso anno, forse indipendentemente da lui, usato anche dal naturalista fr. J.-B. Lamarck (fr. biologie)]. – L’insieme delle scienze che hanno per oggetto la vita degli animali e delle piante; con questo sign. più ampio, è denominata anche b. generale, e comprende in sé varie discipline, tra le quali soprattutto la zoologia, che riguarda gli animali, e la botanica, che riguarda le piante; in base poi agli aspetti secondo i quali l’organismo è studiato, si suddivide in varî rami, quali la morfologia, la fisiologia, la genetica, la patologia, secondo che si considerino la forma, o la funzione, o i fenomeni ereditarî, oppure le condizioni anormali dell’organismo. Se rivolta in particolare alla storia naturale dell’uomo, si denomina b. umana, scienza nella quale rientrano l’antropologia, l’antropometria, l’anatomia umana, la patologia costituzionale e altre discipline. Dalla b. pura si distingue inoltre la b. applicata, che è la biologia posta al servizio dell’industria e dell’agricoltura, comprendente agraria, arboricoltura, silvicoltura, orticoltura, floricoltura, zoologia applicata alla caccia o alla pesca, ecc., oltre a rami più specializzati (apicoltura, bachicoltura, bieticoltura, ecc.). B. molecolare, denominazione (W. Th. Astbury, 1939) del ramo della biologia, sviluppatosi mediante l’impiego delle metodiche proprie della chimica biologica, che studia i fenomeni vitali riconducendoli all’attività delle proteine e degli acidi nucleici, cioè di quelle macromolecole che hanno specificità biologica; studia in partic. la crescita e la divisione cellulare, lo sviluppo degli organismi pluricellulari e il loro differenziamento, l’utilizzazione dell’energia contenuta nei composti chimici, e quindi la capacità di trasmettere caratteri alle generazioni successive, sia nella forma in cui sono presenti nell’organismo, sia modificati da mutazioni. B. spaziale, b. extraterrestre, sinon. dei più comuni cosmobiologia o esobiologia. B. forense, disciplina che studia le tracce organiche lasciate sulla scena del crimine.