bistellato
p. pass. e s. m. e agg. Segnalato con due stelle in una guida gastronomica. ◆ Solo alcuni nomi famosi, tra i 20 «bistellati» italiani, sulle cui performance culinarie non si discute; «tanto da meritare - recita la Guida destinata al viaggiatore - un’apposita deviazione dal proprio itinerario». (Marisa Fumagalli, Corriere della sera, 30 novembre 2001, p. 20, Cronache) • Molti cuochi, soprattutto negli anni passati, si professavano «artusiani», tra cui, ancora sulla breccia, Gianfranco Bolognesi, patron della Frasca di Castrocaro Terme, un locale bistellato da oltre un decennio. (Davide Paolini, Sole 24 Ore, 2 aprile 2006, p. 35, Domenicale) • Pellegrinaggio d’obbligo alle cattedrali dei grandi di Francia, da Robouchon all’Hotel Lisboa, al «Pierre» di Pierre Gagnaire, all’ultimo piano del Mandarin Oriental. Un paio di puntate ai migliori cinesi della zona, nessuna visita al «Don Alfonso», il ristorante bistellato di Sant’Agata che ha fatto conoscere l’eccellenza della cucina campana nel mondo, insediato nel rutilante Gran Lisboa. La lotta tra noodles e foie gras è appena cominciata. (Licia Granello, Repubblica, 25 febbraio 2008, p. 30, Cronaca).
Derivato dal p. pass., s. m. e agg. stellato con l’aggiunta del prefisso bi-.
V. anche monostellato, pluristellare, pluristellato, stellato, tristellato.