bisticcio
bistìccio s. m. [der. di bisticciare]. – 1. Litigio non grave e passeggero, battibecco, scambio vivace di parole: i soliti b. fra suocera e nuora; un b. da bambini; s’è trattato di un b. tra innamorati. 2. Artificio stilistico, usato per raggiungere effetti di comicità o per sfoggio d’ingegno, consistente nel mettere accanto parole di suono simile, dello stesso significato o, più spesso, di senso diverso e contrastante (per es., in Giacomo da Lentini: «Eo viso e son diviso da lo viso / e per aviso credo ben visare», cioè: «Io vedo il viso, anche se ne sono lontano, e per quanto può l’immaginazione credo di vederlo bene»; o nel Malmantile del Lippi: «Ben tu puzzi di pazzo, che è un pezzo»). Anche, gioco di parole basato sulla identità dei suoni e la varietà del senso senza tener conto dell’ortografia (come, per es., nel verso del Petrarca «Erano i capei d’oro a l’aura sparsi», dove a l’aura può significare insieme «all’aria» e «a Laura»; o in una frase scherz., quale «i can-tanti dell’opera»).