bizzarria
biżżarrìa s. f. [der. di bizzarro]. – 1. a. L’esser bizzarro, stranezza, stravaganza, originalità: la b. del suo carattere; idea, azione bizzarra: gli è venuta la b. d’innamorarsi alla sua età; pentirsi delle b. passate; più concretamente, opera dell’ingegno scritta o eseguita con estro fantasioso e stravagante: mi lesse alcune sue bizzarrie. b. ant. Ira stizzosa, bizza: per b. gli comandò che quello che più gli piacesse facesse (Boccaccio); montare in b., andare, montare in collera. 2. Problema enigmistico che non si può classificare nei tipi consueti, per il suo carattere, o per uno speciale svolgimento del tema. 3. In agraria: a. Ibrido d’innesto del cedro e dell’arancio amaro: albero che su uno stesso piede porta frutti di arancio amaro e di cedro nonché frutti misti (detti anch’essi bizzarrie), con liste longitudinali alternate di cedro e d’arancio. b. B. variegata, nome di un’uva (anche uva a due colori, uva bizzarria) a grappoli e acini medî, di color violaceo scuro con strie o settori gialli chiari, o anche con acini viola mescolati nello stesso grappolo con acini gialli; è coltivata soltanto come curiosità.