blocco blu
loc. s.le m. inv. Gruppo di contestatori violenti della globalizzazione. ◆ quelli veri, quelli di Davos, di Seattle, quelli di sempre, prendendo tutto il movimento, dal blocco giallo (tute bianche) al blocco rosa (supermoderati) e a quello blu (duri e puri), non arrivano neanche a mille. [...] Qui siamo nel blocco blu, quello dei duri. È il più numeroso. In polemica con le istituzioni «alla ricerca di una nuova via attraverso la forza sociale», cioè gli immigrati, gli operai mal pagati, tutto ciò che è disagio, come si dice adesso. (Pierangelo Sapegno, Stampa, 18 luglio 2001, p. 8, Interno) • Ieri sera durante la riunione al Viminale è stata esaminata la mappa delle sigle posizionate fra «il blocco blu e quello nero», i peggiori nella scala di rischio: una dozzina di centri sociali italiani, una decina di sigle europee fra cui i più temuti sono quelli della Rete No-border, i gruppi baschi legati a Batasuna che praticano la kale borroka, la guerriglia di strada. (Claudia Fusani, Repubblica, 22 ottobre 2002, p. 20, Politica).
Composto dal s. m. blocco e dall’agg. blu, ricalcando l’espressione ingl. Blue Bloc(k).