bocca di rosa
loc. s.le f. Prostituta. ◆ [tit.] Troppo facile processare Bocca di rosa [testo] […] in questa boccaccesca novella dei nostri tempi, le Bocche di Rosa si sono moltiplicate e non sono arrivate col treno ma con un pullman partito da Kiev. (Sebastiano Messina, Repubblica, 22 giugno 2004, p. 53, Programmi Tv) • Bocca di rosa non paga le tasse perché ciò che guadagna vendendo il proprio corpo «non può essere considerato reddito». Almeno finché il Parlamento non disciplinerà «specificamente» la questione, la professione più antica del mondo, che va ricordato in Italia non è reato, resterà in una sorta di limbo fiscale, sospesa tra i redditi leciti e quelli illeciti. (Giuseppe Guastella, Corriere della sera, 14 gennaio 2006, p. 22) • In questo suo viaggio, Annibale incontra, una nipotina di Bocca di rosa, una Maddalena alla De André. È «l’ultima santa. La santa degli ultimi». Immacolata, cieca. È una dream girl che porta in giro la sua nudità e interpreta il mondo usando i polpastrelli. A [Vincenzo] Mollica, goloso di immagini e cultura popolare, dove il fumetto si mescola all’opera lirica, la filastrocca ai disegni dei madonnari e alle immaginette profumate dei calendari delle barbierie d’antan, bastano pochi personaggi per mettere su un feuilleton colorato e malinconico, sottolineato con malizia sbarazzina dai disegni di Franco Matticchio. (Nico Orengo, Stampa, 2 febbraio 2008, Tuttolibri, p. 3).
Uso metaforico dell’espressione bocca di rosa, dal titolo di una canzone di Fabrizio De André del 1967.