bolletta
bollétta (o bullétta) s. f. [der. di bolla2]. – 1. a. Polizza che serve a dichiarare la qualità e la quantità di una merce spedita, a comprovare un pagamento o un versamento fatto, o rilasciata per altri scopi: b. doganale, documento emesso dalla dogana, comprovante l’adempimento delle condizioni e formalità richieste dalle leggi doganali circa l’uscita o l’entrata delle merci attraverso il confine; b. del lotto, documento da cui risulta la somma pagata dal giocatore e i numeri giocati, con riferimento alla sorte e alla ruota; b. del gas, della luce, dell’acqua, attestante l’avvenuto consumo per il quale si deve pagare il relativo importo. b. Anticam. era così chiamato il mandato di pagamento e anche, meno spesso, l’ordine di pagamento. Documenti particolari erano le b. dell’entrata, dell’uscita, del passo, della ritratta, del benefizio, rilasciate dagli ufficiali incaricati di riscuotere i dazî sulle merci che entravano o uscivano dalle città (e spezzare la b. significava a Firenze accordare una riduzione sul dazio relativo alle merci descritte nella bolletta, in occasione per es. di una fiera), e la b. dei viandanti, o assol. bolletta, che era un lasciapassare. 2. ant. A Milano, nel basso medioevo, la tassa sui contratti. 3. fam. Essere, trovarsi in b. (prob. dall’uso di affiggere in pubblico la lista dei falliti), essere senza quattrini, essere al verde. 4. region. Bulletta, piccolo chiodo a testa larga.